La Tenuta di Boccea e la Chiesa di San Mario
Verso la seconda metà del XVIII secolo a seguito del graduale aumento della popolazione vivente nella Tenuta di Boccea, e per interessamento del Canonico Pietro Fiorenzi, si impose al Capitolo di San Pietro proprietario del fondo “ab antiquo”, di finanziare la costruzione di una nuova Chiesa “più capace e più decorosa”. Fu così che il 23 settembre 1778 il Capitolo chiese ed ottenne dal Pontefice Pio VI l’indulto e la somma necessaria per la costruzione della nuova chiesa;
Per il progetto si chiamò l’insigne Architetto Virginio Bracci, mentre al costruttore Giuseppe Viventi venne affidato l’incarico di portare a termine i lavori “cum omnibus fenestris vitreis, ferramenti set portis ut nihil deesse debeat” e dietro un compenso di 1500 scudi.
L’8 settembre 1779, dopo appena un anno dall’inizio dei lavori, S.E. il Cardinale Carlo Rezzonico, Vescovo di Porto e Santa Rufina, con solenne funzione alla quale parteciparono illustri principi della Chiesa e un gran numero di abitanti, benediceva la nuova chiesa di San Mario, Marta Audiface e Abaco. Per l’occasione sulla porta di ingresso venne murato lo stemma del Capitolo. ed una lapide, oggi distrutta, con la seguente scritta:
CAPITULUM VATICANAE BASILICAE
A FUNDAMENTIS EREXIT
A . D . MDCCLXXIX
CURANTIBUS PH. DE VALENTIBUS, ET PETRO PH. FLORENTIO
EIUSDEM BASILICAE CANONICI
La Tenuta di Boccea e la relativa Chiesa di San Mario rimasero di proprietà del Capitolo Vaticano sino al 1873, anno in cui sotto la pressione delle nuove leggi Italiane se ne separeranno in favore degli antenati degli attuali proprietari.